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Un pezzo di storia che appartiene a ciascuno

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Testimonianza di Guenda Malvezzi

Oggi l’Arcobaleno compie  19 anni.

Sono stati anni intensi nei quali abbiamo vissuto momenti indimenticabili:momenti di condivisone, di festa, di lavoro, di solidarietà, di preghiera, di crescita ed anche di sofferenza.

La nascita della Comunità è stata dettata da un reale bisogno del territorio, un bisogno non astratto, ma fatto di persone che erano in attesa di una risposta.  Persone con nomi e cognomi che aspettavano e ci sono voluti alcuni anni affinché il tutto prendesse forma.

Durante il tempo della fondazione molte persone sostenevano in vari modi il progetto, ma ciò che più mi ha dato forza e mi ha dato la conferma che la nascita dell’Arcobaleno a Quarto Inferiore non fosse un nostro progetto è stata la fedeltà che tanti hanno dimostrato sin dall’inizio, fedeltà che è continuata con l’accoglienza delle prime persone, il tutto vissuto in un bellissimo clima di preghiera che si concretizzava nel tempo di Adorazione celebrato ogni lunedì sera per tanti anni.

C’è una parola di Gesù che risuona spesso in me “Ti rendo lode, Padre, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli (Mt 11,25)”. Sono certa che tante persone ne hanno fatto esperienza nella loro vita reale di questa frase di Gesù, diventando amiche di persone fragili, i piccoli del Vangelo.

Tanti sarebbero gli avvenimenti da raccontare! Un momento bellissimo è stato quando, insieme a Daniela Z.anuso,  abbiamo accolto Albertina e Cristina, ed in seguito Chicco, Raffaela, Paola e Samuele. Il rispetto della storia di ciascuno era molto importante per noi e abbiamo prestato sempre la massima attenzione nell’entrare a far parte, lentamente,  della loro vita e della loro storia, cercando di rispettare al massimo  l’unicità di ciascuno.

L’accoglienza è sempre stata un punto di forza, Chicco radioso si avvicinava a chiunque varcasse il cancello della Comunità a dare il benvenuto.

La festa è sempre stato un momento molto importante e aggregante della vita all’Arcobaleno. Ogni situazione creava l’occasione giusta per ritrovarci a celebrare un festa! Poco importava se il compleanno era di Albertina, di Daniela o di Annalisa , l’amicizia, il dono della vita, l’essere importanti in quel giorno……..  l’accoglienza di una persona intorno alla tavola per il pranzo o la cena….

I legami crescevano al di là delle nostre diversità. Gli amici di Quarto Inferiore, le relazioni con la Parrocchia, con il centro Sociale, gli amici di Granarolo, di Medicina, di Rastignano, di Bologna ed i tanti volontari che arrivavano da varie parti del mondo.

Abbiamo potuto contare su una persona a tutti noi cara, Cristina Biondi, che è stata la prima Presidente dell’Associazione, in uno dei momenti in cui il lavoro pratico era tanto. Cristina ha sempre amato e condiviso la sua vita con le persone più fragili e, nello stesso tempo, aveva anche una visione per il futuro. Dopo alcuni anni ha lasciato la Presidenza per venire a vivere con noi. Una presenza indimenticabile che ha aiutato molto la Comunità. Una persona che nel silenzio  si poteva incontrare nella cappellina della comunità e subito dopo pronta a partire con il pulmino per raccogliere gli aiuti che ci venivano donati. Oggi è una di quelle luci che brilla nel cielo e sono certa che continua a vegliare su ciascuno.

Il desiderio di Samuele di cambiare casa, le necessità  ci hanno portato alla costruzione del secondo Focolare: Il Grano. Irene e Samuele,  insieme ad amici,  hanno preparato la casa ed il cuore per le nuove accoglienze.

Come non ricordarsi la prima cena nel Parco della Comunità, organizzato dal Centro Sociale per tutte quelle persone che non sarebbero state in vacanza per Ferragosto? Tanti tavoli,  più di 200 persone, ed una grande festa!

Come non ricordare quei tanti momenti di vacanza, mettere da un lato il solito quotidiano e divertirsi insieme

Come non ricordare l’impegno che la comunità ha preso nell’accompagnamento di vari ragazzi accolti, il loro desiderio  di prepararsi a ricevere i Sacramenti. Ricordo il Battesimo, la Cresima e Prima Comunione di Samuele in Parrocchia e la festa organizzata dal Centro con il pranzo. Le  celebrazioni vissute insieme a Mirko, Moreno, Sophia…..

Come non avere nel cuore Marilisa e Liberto,  accompagnati dalla Comunità ed in particolare dal focolare del “Grano”che sono tornati nella Casa del Padre lasciando un vuoto in ciascuno. Grazie Marilisa, Grazie Liberto per avervi incontrato e condiviso una parte della vostra vita.

La crescita della comunità continua, i bisogni cambiano. Per rispondere ecco che inizia la costruzione della “Manna” con Tiziana e Daniela che preparano la casa per renderla accogliente; Chicco, Cristina, M.Rosa ed altre persone raggiungono questo nuovo nucleo e la vita continua!

Potrei continuare con tanti ricordi,  ma mi fermo qui. Ognuno potrebbe raccontare un pezzo di questa storia che appartiene a ciascuno.

Purtroppo, oltre a questi momenti belli che ci riempiono ancora oggi il cuore, in comunità abbiamo vissuto anche momenti difficili e carichi di dolore e non solo per me.

Adesso un cammino abbiamo davanti a noi, e spero che in questo cammino ciascuno possa brillare di quella piccola luce che abbiamo incontrato nella nostra vita e che possiamo restare fedeli a quel “si” che la comunità ha detto 19 anni fa. Certo,  quando si cresce arrivano cambiamenti, le esigenze di oggi sono enormi ed anche le sfide, ma nello stesso tempo credo fortemente al valore della relazione con i più “poveri” che se ci fermiamo e siamo capaci di metterci in ascolto, ci aprono cammini inimmaginabili.

Il seme gettato è cresciuto e continuerà a crescere. La speranza che porto nel mio cuore è che oltre alla competenza e alla professionalità degli assistenti, che sicuramente è importantissimo avere, ci sia anche l’attenzione, il dono, il valore, la presenza e condivisione con le persone più fragili, che sono dei grandi maestri e hanno tanto da insegnarci sulla nostra umanità. Ciascuno trovi il tempo per fermarsi ad ascoltarli nelle loro parole, nei loro silenzi, nei loro sguardi perché, condividendo le nostre vite, possiamo gridare al mondo il valore e la dignità di ogni persona, il messaggio che oggi e da sempre l’Arca vuole trasmettere al mondo.

Grazie Daniela, con la responsabilità che hai accettato in questo periodo cosi difficile a causa della pandemia, resta in ascolto di ciascuno, dei suoi bisogni e nello stesso tempo prepari la strada per quel giorno che speriamo arrivi presto per poterci rincontrare e  festeggiare insieme a tanti amici che sono vicino alla Comunità, ed accoglierne dei nuovi.

Guenda Malvezzi