Seconda Domenica d’Avvento: 9 dicembre 2018
“Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto”. Lc 3,1-2
Dentro la storia dell’umanità e dentro la storia personale.
La parola di Dio venne su Giovanni, quel Giovanni, il figlio di Zaccaria; in un momento preciso, intreccio di elementi della storia politica del tempo e del servizio al Tempio; in un luogo ben definito, improbabile come luogo di incontri.
Cosa ha provato Giovanni?
Come se n’è accorto?
Forse si è modificato in lui l’ordine d’importanza delle cose?
Forse ha sentito che non gli bastava l’ordinario, il consueto, l’orizzonte angusto di chi semplicemente guarda e non riesce a vedere?
Forse l’anelito del suo cuore alla verità, alla bellezza e alla bontà è diventato così urgente da riconoscere la Parola che in sé le compendia?
Anche per ciascuno di noi la parola di Dio viene in un momento preciso. Se ancora non è stato, che sia forse ora?
Teresa